venerdì 22 luglio 2011

Focus - di venerdì 22 luglio 2011

Mostra Materia prima. L'arte povera russa al PAC di Milano


In questi giorni, fino all'11 settembre, è' visibile al PAC di via Palestro un ampio gruppo di artisti russi  contemporanei riuniti per dare vita a questa mostra da Marat Guelman, ora direttrice del Museo di Perm che, nel periodo post sovietico li raccolse all'interno della propia galleria. Questi 23 artisti si caratterizzano per l'utilizzo di materiali estremamente semplici e naturali, in diversi casi riciclati e riutilizzati, a richiamare le materie prime e le grandi ricchezze naturali della propia terra russa, come petrolio, legno, carbone, ferro. L'interesse di questa mostra è dovuta alla curiosità di poter ammirare le novità artistiche contemporanee prodotte dalla cultura figurativa di una nazione prepontentemente affacciatasi al novero delle nuove potenze più ricche del pianeta. Inoltre, l'arte povera russa guarda alla corrente d'avanguardia sorta in Italia attraverso l'iniziativa critica di Celant e che annoverava tra le sue fila artisti come Merz o Kournelis e che a Milano annovera quelle gallerie e collezioni private che conservano molte di quelle opere che nella città trovarono un loro luogo di adozione. Diviene stimolante quindi confrontare propio a Milano questi artisti a quelli che li precedettero, così come osservare la differente sensibilità e quindi i risultati rispetto ad una produzione eseguita in un momento tanto diverso. Tanto più che le opere sono di notevole qualità, esse infatti provengono direttamente dall'analoga esposizione tenutasi al Petit Palais di Parigi e diretta poi al MOMA si New York. Seguono due interventi, l'uno di spiegazione della mostra, l'altro riguardante un punto di vista di un osservatore russo che mi sembrava interessante proporre per avere un diverso angolazione culturale.
Materia prima. Russkoe Bednoe, l'arte povera in Russia, fino all'11 settembre 2011 - Orari lun 14.30-19.30, mar-dom 9.30-19.30, gio 9.30-22.30

Attenzione! La mostra è anche per i bambini, dai 4 ai 7 anni! Bisogna prenotare online a www.comune.milano.it/pac, dove è prevista una narrazione di favole legata alle opere esposte
Vince


Un omaggio all’arte russa attraverso
116 opere di 23 artisti contemporanei.

Da venerdì 8 luglio a domenica 11 settembre 2011 il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ospita Materia prima. Russkoe Bednoe – “l’arte povera” in Russia, a cura di Marat Guelman. Promossa dal Comune di Milano – Settore Cultura, con il patrocinio del Governatorato della Regione di Perm’ (Federazione Russa), del Ministero della Cultura, delle Politiche Giovanili e della Comunicazione della Regione di Perm’ e dal Consolato della Federazione Russa a Milano, la mostra, organizzata dall’Associazione Italia Russia e dal Museo d’Arte Contemporanea di Perm’, rientra e apre a Milano il calendario di iniziative previste per il 2011 in occasione dell’Anno della Cultura e della Lingua Italiana in Russia e della Cultura e della Lingua Russa in Italia.

La mostra, ideata da Sergey Gordeev, membro del Consiglio Federale Russo per l’amministrazione di Perm’ da anni impegnato in ambiziosi progetti per lo sviluppo culturale e architettonico della Regione, rappresenta una delle più grandi esposizioni collettive di arte contemporanea russa dell’ultimo ventennio e ha già destato particolare interesse e apprezzamento a livello internazionale: è stata premiata nel corso della Terza Biennale d’Arte Contemporanea di Mosca (settembre 2009), mentre una selezione di opere è stata esposta al Grand Palais di Parigi a giugno 2010 e dopo il passaggio a Milano, sarà ospitata al PS1 del MoMA di New York.

Il curatore della mostra, Marat Guelman, personalità molto nota grazie al suo profondo impegno intellettuale e politico nella realizzazione di grandi progetti di respiro nazionale e internazionale in collaborazione con prestigiose istituzioni dedicate all’arte contemporanea come White Box (New York), Tretyakovskaya Gallery (Mosca), Biennale di Venezia, Centre Pompidou (Parigi), dal 2008 è direttore del Museo di Perm’, che riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo culturale e scientifico non solo della Regione ma di tutta la Federazione Russa.

Materia prima. Russkoe Bednoe “l’arte povera” in Russia presenta grandi installazioni, sculture, lavori di videoarte, fotografia e pittura di 22 artisti contemporanei tra le figure più importanti della scena artistica russa di questi anni più un omaggio al fotografo Aleksandr Sljusarev.

Elemento fondamentale comune alla ricerca artistica di ciascuno è l’utilizzo delle risorse naturali della Russia: legno, carbone, ferro e petrolio come nel caso di Vladimir Anzelm e Dmitry Gutov ma anche la passione per i materiali poveri come il cartone, l’argilla, la gommapiuma che accomuna Koshlyakov e Brodsky, o ancora per gli oggetti recuperati/riciclati e restituiti ad una nuova vita nelle opere di Olga & Aleksandr Florenskye.

Materia Prima Russkoe Bednoe è un progetto unico che ci offre l'occasione di riflettere su un’arte autentica e soprattutto ci offre una nuova chiave di lettura dell’arte contemporanea russa.

Gli artisti in mostra, come afferma il curatore Marat Guelman, pur non essendo accomunati dall’adesione ad un manifesto, riscoprono tutti l’uso di materiali naturali e semplici che diventano arte tornando natura, rompendo così il confine tra artificiale e naturale; questo approccio rivela alcuni aspetti dell’arte contemporanea russa ponendo interrogativi che creano un dialogo con la storia dell’arte, la responsabilità sociale e il desiderio di trovare la bellezza nella semplicità delle cose.

Gli artisti che espongono sono:
Vladimir Anzelm, Petr Belyi, Aleksandr Brodsky, Blue Noses, Olga & Aleksandr Florensky, Dmitry Gutov, Anna Zhelud, Zhanna Kadyrova, Vladimir Kozin, Irina Korina, Aleksandr Kosolapov, Valery Koshlyakov, Mylo Group, Anatoly Osmolovsky, Nikolay Polissky, Resycle, Yury Shabelnikov, Sergey Shekhovcov, Leonid Sokov, Michail Pavlyukevich & Olga Subbotina, Sergey Teterin, Sergey Volkov

Parallelamente alla mostra, nello spazio café del PAC, verranno esposte venticinque opere fotografiche di Aleksandr Sljusarev (1944-2010), fotografo attivo soprattutto negli anni settanta che ha influenzato molti fotografi russi contemporanei. Sljusarev ha teorizzato e messo in pratica la fotografia analitica o metafisica, nella quale oggetti usuali, prosaici, svelano sensi e significati profondi, mentre la semplicità apparente è il risultato della sua vastissima conoscenza della cultura visiva.

Il progetto è inserito nel quadro delle manifestazioni espositive АРТ-территория Arte Territorio promosso in ambito culturale e finalizzato al richiamo di nuovi investimenti e al miglioramento della qualità della vita nella Regione di Perm.

La mostra è stata realizzata con il contributo di Moneta srl Impianti ed Engineering
e con il contributo di Mont Blanc, Art in Box, Westin Palace Hotel.

Con il patrocinio di:
Consolato della Federazione Russa a Milano
Ministero della Cultura, delle Politiche Giovanili e della Comunicazione della regione di Perm

La mostra sarà accompagnata da un libro-catalogo curato da Perm Museum of Contemporary Art “PERMM”

L’Associazione Italia Russia persegue la strada della promozione di progetti culturali e formativi al fine di favorire la crescente cooperazione culturale ed economica fra l’Italia e la Russia; l’Associazione fin dal 1946 è impegnata in questa direzione, attraverso una collaborazione assidua con enti pubblici e privati presenti sul territorio lombardo e russo.

Il Museo d’Arte Contemporanea di Perm’ è stato fondato nel 2008 grazie al sostegno di Oleg Chirkunov (Governatore della Regione) e di Sergey Gordeev (membro del Consiglio Federale Russo per l’Amministrazione del Governatorato di Perm’). La città rappresenta uno dei più importanti centri economici, industriali e amministrativi della Federazione Russa, anche grazie alla sua posizione privilegiata nella produzione e raffinazione del petrolio.
da www.teknemedia.net


Per quanto riguarda un punto di vista russo sulla mostra

Può un pittore essere moderno ed insieme “russo”?  
Legno, carbone, ferro, petrolio, cartone e  gommapiuma.  «Materia prima. Russkoe bednoe - L`arte povera». Questa e` la particolarita principale della mostra dell`arte contemporanea russa Russkoe bednoe che  non illustra una scuola o un manifesto artistico, ma mette a confronto gli artisti che hanno scelto tali materiali semplici della natura russa.  Nell’ambito dell’Anno della  cultura russa in Italia dal 8 luglio al 11 settembre 2011 il Padiglione d’Arte Contemporanea а Milano ospita la mostra  promossa dal Comune di Milano con il patrocinio del Governatorato della Regione di Perm (Federazione Russa) e dal Consolato  Russo a Milano.  
Dell’evento culturale ci ha parlato il suo curator Marat Ghelman. Al microfono la nostra corrispondente Niva Mirakian.
Corrispondente: Milano e’ stata la terza città, dopo Mosca e Parigi, ad ospitare la mostra Russkoe bednoe. Dopo Milano e’ previsto il passaggio al MoMA di New York. Abbiamo parlato con il curatore della mostra Marat Ghelman - personalità molto nota grazie al suo attivo impegno nella realizzazione di grandi progetti del respiro nazionale e internazionale. Abbiamo chiesto Marat Ghelmandi spiegarci la ragione per cui Milano e’ stata scelta tra tutte le città italiane perlosvolgimento di questa mostra, che ha già avuto un feedback molto positivo nella stampa italiana.
Ghelman: Milano è una città le cui collezioni private vantano molte opere dei pittori dell’arte povera tra cui Janis Kunelis, Mario Merz – pittori che hanno lavorato con materiale povero e sono diventati noti in tutto il mondo. Ecco perché la mostra di Milano è particolarmente interessante, i visitatori confrontano l’arte povera italiana e l’arte povera russa. Per noi era un passo molto rischioso ma il più logico –quello di dimostrare la nostra arte povera nella patria dell’arte povera.  Non me l’aspettavo ma i critici hanno accolto con grande entusiasmo la nostra mostra. Sono già apparsi lunghi articoli al riguardo sul “Corriere della Sera” e “La Repubblica”.
Corrispondente: La rassegna presenta 116 lavori di 23 artisti contemporanei tra i piu significativi della scena russa: grandi istallazioni, sculpture, lavori di videoarte, fotografia e pittura con un omaggio al fotografo Aleksandr Sljusarev. Ogni opera ha le sue origini, la sua storia, però tutte insieme ci offrono una nuova chiave di lettura dell’arte contemporanea russa, dice Marat Ghelman.
Ghelman: Conosco queste opere molto bene già da tempo. Il fatto è che la maggioranza di esse sono state create nell’ambito di altri progetti, tra cui quelli personali. Sono state messe tutte insieme. Qui ci sono dei pittori di incidenza fondamentale per la Russia d’oggi. Sono, in particolare, Alexandr Prodsky, Valera Koshliakov, Petia Belyj, Florensky, “Nasi blu”. Anche se ci alieniamo dalla concezione della mostra stessa e ci immergiamo in ogni singolo progetto, vediamo che è interessante a modo suo. Ma la mostra si distingue innanzitutto per il fatto che gli spettatori hanno la possibilità di individuare i “segni gentilizi dell’arte russa.
Corrispondente: Dottor Ghelman parla dell’obiettivo della mostra presentata  per la prima volta due anni e mezzo fa a Perm,  che secondo lui e’ statо  quello dirompere gli stereotipi verso l’arte contemporanea russa.
Ghelman: È stato un tentativo di chiarire cosa hanno in comune vari pittori russi, nonché il fatto che hanno dei segni comuni formali. In precedenza parlando dell’arte russa i critici internazionali dicevano: è molto intelligente, è molto concettuale, può essere ironica, ma nessuno parlava di cose formali. Risultava che in Russia c’era il seguente antagonismo: o l’arte russa e tradizionale o l’arte moderna che ha a che fare con il contesto internazionale ma è estranea all’arte russa. A questa mostra abbiamo dimostrato per la prima volta che il pittore può essere moderno ed insieme russo. La passione dei russi per i materiali naturali è molto tipica dell’arte russa d’oggi, anzi attualemente è diventata tendenza.
Corrispondente:Il titolo della mostra Materia Prima rimanda al movimento Arte Povera che in Russia e in Italia e’ nato e cresciuto per varie ragioni. Marat Ghelman annalizza le origini dell’arte povera italiana e quella russa.
Ghelman: Quandoil pittore rinuncia ai materiali ricchi, lo fa per determinati motivi. I pittori italiani rinunciavano ai materiali costosi in segno di protesta contro la nuova cultura patinata. I pittori russi  in numerosi casi cominciavano a lavorare con un materiale povero poiché non avevano altre possibilità in questo senso. Per esempio, Serghei Shekhovtsev usava la gommapiuma perché ha un aspetto di marmo. Probabilmente voleva fare le sue opere usando il marmo ma aveva la possibilità di usare solo la gommapiuma. Se i pittori italiani dell’arte povera tentavano di protestare contro l’estetica classica, i pittori russi, al contrario, la amano. È chiaro che un pittore che si trova in mezzo all’architettura classica, tenta di allontanarsi dalla stessa. Per noi, invece, con le nostre città sovietiche, il classicismo è  tutt’oggi attraente. I pittori russi, usando i materiali moderni, il linguaggio mdoerno, sono di gran lungo più “fautori” dell’Italia rispetto agli italiani stessi. Alla mostra sono presentati molti motivi italiani.
Corrispondente: I nostri paesi sono arrivati all’arte povera camminando lungo due strade diverse. Nonostante ciò il punto di partenza era uno: la ricca fantasia. E la ricca fantasia non ha bisogno di materiali sontuosi per realizzarsi, puo’ facilmente esprimersi tramite mezzi semplici, naturali e... poveri.


 



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