domenica 30 ottobre 2011

Susan George su finanza globale e Global warming

Vi propongo la lettura di questo bellissimo articolo di Susan George

E' un articolo da leggere perchè illustra con rara semplicità e chiarezza ciò che ci è stato rovesciato addosso e indica nuove strade per pensare ad un mondo per tutti. Cerco di riassumerlo brevemente e vi lascio il link per leggere nella sua interezza l'articolo apparso su il manifesto di giovedì 27 ottobre.

Susan George immagina che il mondo sia governato da cerchi concentrici o sfere di potere. La finanza globalizzata è quello più potente ed è il più esterno: quello che manda avanti il mondo e per cui i governi stanno versando montagne di denaro per tenere a galla chi ingoia e gioca con i nostri soldi, senza chiedere nulla in cambio. Il successivo cerchio è quello dell'economia reale, dove investiamo, produciamo, distribuiamo e consumiamo beni reali. Nel quale il lavoratore è sfruttato dagli industriali che detengono il surplus prodotto ma, ora, sostituito dalle rendite finanziare che danno più lauti guadagni e licenziano i lavoratori. Nel terzo circolo di potere è la società e quindi i governi, che devono obbedire alla finanza e all'economia e sono sempre più indebitati per salvare le banche, e che adesso pagano alla finanza la conseguenza del loro indebitamento. Lultimo cerchio è quello dell'ambiente, il più limitato dei tre. 
L'autrice propone di cambiare l'ordine dei cerchi: quello più importante deve essere quello della biosfere perchè gli scienziati dicono che, se non si agirà presto, la questione sarà se la nostra specie potrà sopravvivere a quanto si sta delineando con il Global warming. Il secondo cerchio dovrebbe essere quello della società, democratica, dove il popolo è alla base dei governi e a lui rispondano. Il terzo cerchio sarebbe quello dellla vera economia, dove sono gli investimenti nel lavoro, scuola, salute e quindi, alti livelli di spesa pubblica. Qui vi sono indicazioni interessanti, per esempio sulla necessità di socializzare le banche, poichè esse devono essere parte del network pubblico e investire in un economia sostenibile, la BCE come erogatrice di prestiti direttamente ai governi, ecc. Susan George ci incita a non vergognarci a proporre cose diverse e rivoluzionarie poichè "finora sono stati ricompensati i colpevoli e puniti gli innocenti. E' arrivato il momento di capovolgere le cose". 
Vi lascio un ulteriore link, sul caso islandese, come esempio su come sia possibile non pagare il debito. L'articolo è di Marco Benedettelli, tratto da D la Repubblica del 29 Ottobre. 

Vince   

domenica 16 ottobre 2011

Una grande mostra a Roma per un'artista dell'avanguardia russa

Un grande fotografo: Alexander Rodchenko

http://www.conlafotografia.com/wordpress2/wp-content/uploads/alexander-rodchenko-1.jpg

Si apre a Roma, parallelamente ad una grande esposizione intorno Realismo russo, un'importante mostra fotografica, al Palazzo delle Esposizioni sul grande esponente dell'Avanguardia russa, Aleksandr Rodchenko che, con i suoi fotomontaggi e grazie agli innovativi tagli prospettici adottati nelle propie foto, ha radicalmente rinnovato lo stile, non solo fotografico ma anche della grafica occidentale, della prima metà del secolo XIX.
Per le informazioni su costo del biglietto, orari ed esposizione, vi propongo due link (Link 1; Link 2) e due video, uno tratto da You Tube e l'altro dal quotidiano inglese "The Guardian" per chi fosse interessato a conoscere questo straordinario artista. Inoltre, A3 di Radio 3 Rai ha dedicato una bella puntata a questa mostra e vi consiglio di ascoltarla nel podcast della trasmissione.




Vince

...Sulle manifestazioni del 15 ottobre

Una serie di motivi per il nostro diritto/dovere a protestare contro il sistema neoliberista

http://loschizzo.files.wordpress.com/2011/10/immagine2.jpg?w=588&h=307
Vi riporto un bell'articolo tratto da "il  manifesto" del 15 ottobre di scritto da Slavoj Zizeck e pronunciato ai manifestanti di Zuccotti Park a New York: è tutto da leggere!

Il comunismo che vogliamo? I beni comuni

 Il tabù è stato infranto, non viviamo nel migliore dei mondi possibili, abbiamo il permesso, persino l'obbligo di considerare delle alternative. La strada davanti a noi è lunga, e presto dovremmo confrontarci con le domande veramente difficili - domande che riguardano non quello che non vogliamo, ma quello che vogliamo. Quale tipo di organizzazione sociale può prendere il posto dell'attuale capitalismo? Di quale nuovo leader abbiamo bisogno?
(...) Diranno che siamo violenti, che il nostro linguaggio, l'occupazione stessa, sono violenti... Sì siamo violenti, ma come lo era il Mahatma Gandhi. Siamo violenti perché vogliamo fermare l'attuale corso delle cose - ma cos'è una violenza puramente simbolica quando paragonata alla violenza necessaria per sostenere il funzionamento indisturbato del sistema capitalistico globale?
Ci hanno chiamato perdenti. Ma i veri perdenti non sono quelli che a Wall Street hanno dovuto essere soccorsi da centinaia di miliardi di denaro vostro? Vi chiamano socialisti - ma in Usa c'è già un socialismo, per i ricchi. Vi diranno che non rispettate la proprietà privata. Ma le speculazioni di Wall Street che hanno portato al crash del 2008 hanno eliminato più proprietà privata di quella che potremmo distruggere noi se ci mettessimo, tutti insieme, giorno e notte. Pensate alle migliaia di case confiscate...
Non siamo comunisti, se per comunismo si intende il sistema giustamente collassato nel 1990 - basta ricordare che i comunisti ancora al potere tengono le redini del capitalismo più spietato. Anzi, il successo del capitalismo gestito dai comunisti in Cina è proprio il segno incombente di come il matrimonio tra capitalismo e democrazia sia sulla strada del divorzio. L'unico senso in cui siamo comunisti è che teniamo ai beni comuni - della natura e della conoscenza - minacciati dal sistema.
Vi diranno che state sognando, ma i veri sognatori sono coloro che pensano che le cose possono andare avanti indefinitamente come sono, con qualche cambiamento di superficie. Non siamo dei sognatori, ma rappresentiamo il risveglio da un sogno che si sta trasformando in incubo. Non distruggiamo nulla, ma siamo i testimoni di come il sistema si stia gradualmente distruggendo. (...) Ma il cambiamento è veramente possibile ? Il possibile e l'impossibile, oggi, sono distribuiti in modo strano. Nei domini delle libertà individuali e della tecnologia scientifica, l'impossibile sta diventando gradualmente sempre più possibile (o così ci dicono). «Nulla è impossibile»: possiamo goderci il sesso nelle sue versioni più perverse; possiamo fare il download di interi archivi di musica, film e serie tv; chiunque abbia i soldi può viaggiare nello spazio; possiamo aumentare le nostre capacità fisiche e psichiche intervenendo sul genoma... Fino al sogno tecno-agnostico di diventare immortali trasformando la nostra identità in un programma di software. Ma nei domini delle relazioni sociali ed economiche siamo costantemente bombardati da «Non si può»... Non si può impegnarsi in gesti politici collettivi (perché portano inevitabilmente allo spettro del totalitarismo), o difendere il vecchio Stato sociale (perché ci rende non competitivi e porta alla crisi economica). Oppure ci dicono semplicemente che «bisogna fare così». Forse è venuto il momento di capovolgere le coordinate di quello che è possibile e impossibile. Forse non possiamo diventare immortali ma possiamo ottenere più solidarietà reciproca, e l'assistenza sanitaria.

tratto dall'articolo di slavoj zizeck da "il manifesto" del 15 ottobre 2011

lunedì 3 ottobre 2011

Pagine sulle lezioni di Archeologia 1

Archeologia 1

Ecco a voi le pagine delle lezioni sull'archeologia da scaricare e studiare (pp. 16-21). Alcune parti non le abbiamo ancora trattate insieme e le faremo quindi in seguito. Quando sarete in possesso di queste pagine vi indicherò quali paragrafi sono da studiare.
Buon lavoro.

Prof. Cavallaro








 da E.Bernini, C.Casoli, Arte in campo, ed. Laterza, Bari 2003, pp.16-21.