martedì 20 settembre 2011

Musei aperti e tante iniziative culturali a Milano

La città culturale batte un colpo con una nutrita serie di iniziative da martedì 20 a domenica 25/9



Da domani, 20 settembre, a domenica, con ingressi gratuiti e fuori orario, dalle 18.00 alle 22.00 si apre  la prima delle due rassegne che ravviveranno la Milano culturale e museale. Il Fondo Ambiente Italiano e Navigli Lombardi, grazie ai fondi concessi da Unicredit e Fondazione Rotary daranno vita a Musei aperti alla città, con la quale sarà possibile visitare gratuitamente nella fascia oraria serale una coppia di musei alla volta: martedì il celeberrimo Museo del Novecento e il Museo Diocesano in Sant'Eustorgio, mercoledì il Museo Bagatti Valsecchi e il Poldi Pezzoli e poi, giovedì la Galleria d'Arte Moderna (GAM) e la Pinacoteca Ambrosiana. La seconda rassegna, Fai il pieno di cultura è estremamente ricca e ampia poichè si spazia fra le iniziative più diverse in luoghi differenti. ad esempio, l'Open Day del Museo della scienza e della tecnologia, sabato, con apertura gratuita serale (20.00-23.30) e le più diverse attività nei laboratori interattivi durante la giornata. Oppure al Museo Bagatti Valsecchi, offre vi è un duo per arpa e flauto, alle 18.00. Sempre di sabato, vi è l'apertura straordinaria del Museo Kartell di Noviglio o il Museo Scooter e Lambretta a Rescaldina. Sempre di sabato, il Teatro Dal Verme presenterà le musiche arabe del gruppo I virtuosi di Beirut. Ancora, Venerdì, sabato e domenica, il museo Martinitt e Stelline, presenteranno l'apertura straordinaria con laboratori dalle 10.00 alle 15.00 e letture in scena dalle 18.00 incentrate su racconti da fonti d'archivio dell'istituzione riguardanti la storia dell'assistenza ai minori abbandonati. Domenica invece vi è il mercato dei contadini in villa a Villa della Porta Bozzolo di Casalzuigno. E, altro ancora.
Per il programma completo www.faihttp://www.failpienodicultura.it/cs/Satellite?c=Page&childpagename=DG_Cultura%2FMILayout&cid=1213441494659&pagename=DG_CAIWrapper     

Vince

domenica 18 settembre 2011

Un dito medio per il mondo degli affari e della finanza?

Boeri propone un' altra questione alla città: L.O.V.E. di Cattelan



 L'assessore alla cultura Boeri ha annunciato dal suo sito di Facebook  e con un articolo su "la Repubblica" del 15 settembre l'imminenza della scadenza della permanenza dell'opera di Cattelan in Piazza Affari a Milano fissata, dalla precedente giunta, al 30 di questo mese. L'assessore lancia il dibattito su che fare della scultura e chiede un incontro con la cittadinanza in Piazza Affari, mercoledi prossimo alle h.18.00, per decidere se accettare l'offerta dell'artista che la lega la donazione della scultura alla città a condizione alla permanenza di L.O.V.E. all'attuale sito per cui l'opera è stata pensata. 
Le posizioni  dei cittadini sembrano dividersi tra i fautori di una permanenza in situ della scultura e fra coloro che vorrebbero invece il suo trasferimento in altro luogo. Il dibattito coinvolge sia il valore formale dell'opera come l'assunto simbolico alla base della realizzazione dell'opera.

 Personalmente, ritengo l'opera assolutamente valida, sia artisticamente e sia per i contenuti ideali che vi si riflettono. Mascherarsi dietro alla supposta volgarità del gesto raffigurato da L.O.V.E. per giustificarne il trasferimento mi ricorda gli struzzi quando nascondono la tasta sotto la sabbia. E' nella natura dell'arte rivolgersi al pubblico anche con mezzi polemici e di grande impatto emotivo. Vogliamo ricordarci che un opera d'arte è tale quando riesce ad esprimere coerentemente il contenuto con mezzi idonei?
L.O.V.E. si accorda perfettamente alla cromia della piazza attraverso il pregiato marmo di Carrara con il quale l'opera è stata realizzata, fondendosi armoniosamente con gli edifici che definiscono lo spazio della piazzza. Il grande basamento che sorregge l'opera, è studiato nelle proporzioni e nello stile per ricalcare e quindi relazionarsi alle severe zoccolature di base a sostegno dei fusti della facciata della Borsa. Esso contrasta con il voluto naturalismo della gigantesca mano con il dito medio innalzato verso l'alto. Cattelan ha voluto richiamare attraverso una serie di raffinati raccordi culturali, propiamente di natura italiana, l'irriverenza del gesto a quello del Potere, oppressivo e schiacciante della finanza dei tempi attuali, alla gigantesca mano di epoca tardo imperiale della statua di Costantino, del "colosso" di Barletta, sostituendone e capovolgendo l'intento di segnare una direzione, propia del colosso di Barletta, con quello di un dito accusatore e, per di più, irriverente. Queste osservazioni vorrebbero sgombrare il campo dalle accuse di scarsa artisticità dell'opera poichè, qui, non solo la forme ma il modo con i quali essi sono utilizzati, sottolineano nitidamente l'intento dell'artista: dar voce attraverso lo sberleffo ad una rabbia popolare contro gli speculatori e quei giochi finanziari che stanno conducendo diverse economie nazionali e le persone verso il baratro.

Sono anche altre le motivazioni che evidenzierebbero come la rinuncia a tale opera possa trasformarsi in un'importante occasione perduta per Milano. La città infatti sembra riportare la propia attenzione verso l'arte contemporanea, come attesta, non solo i progetti dell'assessore Boeri ma, in particolare, l'apertura in questi giorni, in via Zenale, dell'unica sede estera della prestigiosa Lisson Gallery di Greg Hilty, guidata a Milano da Hannete Hofmann con un calendario di diverse mostre di caratura internazionale. A ciò si deve aggiungere la nascita di un nuovo grande polo museale in Piazza della scala a registrare un nuovo dinamismo all'interno dell'ambiente d'arte milanese. 
Non sorprende allora che propio Milano, in questo momento, possa rappresentare un luogo particolarmente sensibile per recepire le drammatiche tensioni che la società occidentale sta registrando in questi anni, per lo meno in campo economico. Vale a dire che Piazza Affari è divenuta, in questo momento, un luogo dove Milano è stata in grado di reagire e ad elaborare con un prodotto artistico attualissimo alle domande di una società che sempre con più forza si sta ponendo domande sulle cause e conseguenze della crisi che stiamo vivendo. E L.O.V.E. rappresenta tutto questo, che lo vogliano o meno i banchieri e gli affaristi della Borsa milanese, contrari alla permanenza dell'opera nella piazza. Infatti, non bisogna dimenticare che propio la disputa intorno all'opportunità della collocazione dell'opera nell'attuale sito, ha portato i milanesi - e non solo - a convergere e a riscoprire questa piazza, sempre deserta e isolata rispetto al suo contesto ed anzi, da qui sembra ripartire un rinato interesse per l'arte contemporanea da parte della cittadinanza, chiudendo così il cerchio ed evidenziando quindi come il dibattito accesosi su L.OV.E. per merito della posizione assunta dall'artista stesso riguardo alla donazione alla città, non sia un fatto sterile e chiuso in se stesso ma rappresenti invece una interessante sfida per un nuovo sguardo verso l'esterno di una città chiusa in se stessa ormai da troppi anni.

Vince 

martedì 6 settembre 2011

Policleto

Ecco a voi il Power point riguardo alla lezione di Policleto. Attraverso le slides avrete modo di ripercorrere i punti principali della lezione che dovrete poi integrare con lo studio sul manuale (pp. 97, 102-104) e, naturalmente, gli appunti. 

Buon lavoro. 

Prof.